Sabato 1 dicembre nella splendida cornice dell’Hotel Westin Excelsior è andata in scena la più grande degustazione di bollicine italiane: Sparkle Day. Tra i banchi d’assaggio, 60 aziende top da Nord e Sud dello Stivale.In testa ovviamente la rappresentativa di Valdobbiadene, Franciacorta e Trento Doc, ma anche tanti territori nuovi e qualche outsider.
Le “bollicine” un asset di successo del made in Italy:
Lo spumante italiano nel primo semestre di quest’anno è stato esportato per 651 milioni di euro, segnando una crescita vicina al 14% rispetto al primo semestre del 2017. I dati relativi al consumo al consumo all’estero, segnano il trend positivo e il costante aumento di questo comparto. L’annata non è stata tra le più positive ma i produttori più abili sono riusciti a fare fronte alla situazione gestendo sapientemente le vigne.
le bollicine italiane continuano a godere di un vasto apprezzamento e ci sono “ampi margini di miglioramento- dice D’Agostino – soprattutto se il consumatore finale comprenderà che può essere anche un buon vino da pasto. Oggi, grazie alla tecnologia, abbiamo zone dove si produce spumante dove prima non ce n’era, e se guardiamo i dati dell’esportazione del vino spumante vediamo che dal 2003 ad oggi siamo passati ad esportare da 116 milioni di bottiglie a 525 milioni mentre il prezzo delle bottiglie è lievemente aumentato da 1,99 € a 2,95 €”.
Da notare che il prosecco soltanto esporta 301 milioni di bottiglie.
La Guida Sparkle 2019 e l’assegnazione delle 5 sfere:
La giornata dedicata ai migliori spumanti italiani secchi, è stata come di consueto anche l’occasione per la presentazione della Guida Sparkle 2019(disponibile in formato digitale e cartaceo) e per l’assegnazione delle ambitissime 5 sfere. La classifica regionale vede Lombardia intesta con 27 allori poi i 16 del Trentino con il Trento Doc e infine il Veneto con 12 Prosecco Valdobbiadene Superiore. Sulla vetta delle case vinicole premiate: Cà Del Bosco con 4 menzioni, e poi con 3 menzioni Ferrari, Uberti e Maso Martis.
Francesco D’Agostino, direttore responsabile di Cucina & Vini e curatore della guida Sparkle ha dichiarato: “La guida dei vini spumanti – è ormai diventato un vero e proprio vademecum per avvicinarsi ad un mondo sempre più articolato e soprattutto che propone vini di fascia altissima e altri molto semplice. Evidentemente i territori a maggior vocazione spumantistica si confermano Franciacorta, Trento, Alta Langa, Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Alto Adige, Oltrepò Pavese e Roero Arneis, a cui si aggiungono realtà che ormai da diversi anni garantiscono etichette top level. In totale, settanta campioni che non temono il confronto con i migliori spumanti del mondo”.
I miei assaggi preferiti e gli spumanti da non perdere:
Sono andata anche io a provare per Voi le migliori bollicine dello stivale di Sparkle 2019.
E queste sono le mie bottiglie preferite (l’ ordine è casuale, non è una classifica perchè erano tutti vini TOP):
Franciacorta Vintage Brut 2014 di Majolini
Franciacorta Sàten 2014 di Majolini
Alta Langa Pas Dosè Nature Brut 2011 di Cocchi
Valdobbiadene Prosecco Superiore Bandarossa Special reserve Extra Dry 2017 di Bortolomiol
Valdobbiadene Prosecco Superiore Cruner Dry di Le Colture
Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Dry 2017 Bisol 1542
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Extra Brut 2007 di Ferrari
Franciacorta Dequinque Extra Brut di Uberti
Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi Dosage Zéro 2008 di Cà Del Bosco
Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi Rosè Extra Brut 2008 di Cà Del Bosco
Trento Riserva Madame Martis Brut 2008 di Maso Martis
Devo confessare poi che mi hanno sorpreso sopratutto tre vini provenienti da zone non tradizionalmente vocate agli spumanti: uno dall’ Umbria il Riesling Brut 2014 La Palazzola- Grilli, uno dalla Toscana il Bolle di Borro Rosè Brut 2012 e uno dalle Marche il Gran Cuvèè Gold Brut Velenosi 2007. Tre regioni insolite per delle bollicine di qualità, che hanno prodotto in questo caso dei vini di assoluto pregio, che vi assicuro vi stupiranno.
L’area food:
Interessanti e golose anche le proposte food di quest’anno. I miei preferiti?
1)Meglio Fresco di Mary e Arturo. La coppia è a capo di una delle migliori pescherie della capitale, che da tre anni hanno trasformato anche in un piccolo ed eccellente ristorante. Crudi, cotti e supplì di pesce strepitosi.
Io ho provato un supplì croccante e asciutto con un cuore delicato di risotto alla pescatora. Poi ho gustato delle sublimi ostriche special Ancelyn Bassa Normandia Utah Beach. Risultato? Ne ho volute subito altre!
2)Meraviglie in Pasta: Angela Fiorini insieme alle figlie Eleonora e Valentina, nel loro laboratorio di Zagarolo realizzano una delle paste fresche più buone del Lazio, è indiscutibile.
Ravioli, cannelloncini al manzo e pistacchi, e fettuccine e sfoglie ruvide, ruvide, che vi riportano tutto il gusto dei piatti fatti in casa. Piatti pieni d’amore e di gusto. Sono davvero felice di aver provato i loro manicaretti, e vi dirò: lasagne così buone è quasi impossibile trovarle.
C’erano anche Optymum di Gianluca Saccente, giovane imprenditore titolare di un sito e-commerce specializzato nella selezione e vendita di salumi e formaggi di qualità che ha portato i suoi taglieri, la Bottega dell’Oliva Ascolana di Luigi Diamanti, con olive ascolane, cremini e piconi e Ami Pokè Pokè Bar di Roma a Sparkle Day ha portato i suoi pokè hawaiani, ovvero ciotole di riso, pesce crudo marinato e frutta tropicale, buoni e light.
La grande affluenza e il pubblico sempre più giovane in coda per provare le ultime novità, sono il segno del crescente successo di Sparkle Day,che ogni anno si fa più grande ed interessante.L’appuntamento è all’ anno prossimo con Sparkle 2020.
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Il buono: degustare tante bollicine con bottiglie anche pregiate, viaggiando da Nord a Sud della Penisola e le lasagne di Meraviglie in Pasta.
Il bello: ritrovarsi a Via Veneto in un’atmosfera di festa e brindare con gli amici nelle sale lussuose dell’Hotel Westin Excelsior. La location tutta addobbata per il Natale è magica e farsi la foto sotto il bellissimo albero nella hall è un must.
Valentina Franci